“Open to meraviglia”. Non è così, con questa cialtroneria, che si fa promozione turistica. Usando strumenti inadeguati, pubblicando contenuti elaborati in automatico e senza alcun controllo.

Era inevitabile: le polemiche sulla disastrosa campagna promozionale turistica “Open to meraviglia” sono arrivate anche nel territorio. E ci sarebbe da ridere, se non fosse stata finanziata dal governo con 9 milioni di euro.
A Vicenza abbiamo scoperto che il Teatro Olimpico è in piazza dei Signori, accanto alla Basilica (derivata secondo il sito dall’antico “Palazzo della Regione” anziché della Ragione). E che “Palladio lo vide completato prima di morire” (non è vero).
Ma tutto il territorio ne esce a pezzi. Castelfranco Veneto viene collocato nella provincia berica. Si usa una foto della vicentina Piazza dei Signori per parlare di villa Caldogno, mentre le “ville del basso vicentino” sono illustrate da un’immagine della loggia Valmarana, al Giardino Salvi. E così via, tra errori ed orrori.
Non è così, con questa cialtroneria, che si fa promozione turistica. Usando strumenti inadeguati, pubblicando contenuti elaborati in automatico e senza alcun controllo. L’immagine dell’Italia all’estero ne esce danneggiata. Come danneggiati e offesi sono i territori.
Che conseguenze ci saranno? Qualcuno si assumerà la responsabilità?

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