Anche al di là delle pur orribili esternazioni del generale Vannucci, che si commentano da sole, è altamente inopportuno che un militare in servizio esterni il proprio “pensiero” su temi di grande delicatezza sociale, culturale, politica.

Avevo evitato fin qui di commentare la brutta vicenda del libro di un generale non in pensione ma in carica, che ha (aveva) anche un comando militare. Anche perché, lo voglio riconoscere, la ferma e immediata reazione del ministro della Difesa Crosetto era stata nella giusta direzione. Brevemente nel merito: anche al di là delle pur orribili esternazioni del generale Vannucci, che si commentano da sole (“gli omosessuali non sono normali”, un’atleta come Paola Egonu “non è italiana” perché i suoi “tratti somatici” non lo sono…), è altamente inopportuno che un militare in servizio esterni il proprio “pensiero” su temi di grande delicatezza sociale, culturale, politica.
Intervengo oggi perché quella che doveva essere una pagina chiusa viene riaperta dal brutto derby, a destra, tra chi è più d’accordo con il pensiero reazionario del generale. Prima in FdI, con il solito Donzelli. Poi addirittura Salvini, che è pure vice premier, e che ha fatto una telefonata di solidarietà a Vannucci, che sarebbe una “vittima del politicamente corretto” (mentre peraltro il suo libro vende un sacco di copie). Per non parlare di quel segretario della Lega di Modena che, sovreccitato dal dibattito, ha detto testualmente: «Essere gay è contro natura, le razze esistono».
La destra deve decidersi. Vuole essere razzista e omofoba o vuole essere moderna ed europea? Vuole incarnare una logica istituzionale o continuare a inseguire sacche di consenso elettorale? Il silenzio di Meloni su questo tema, e non solo su questo, non è affatto un buon segno…

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