Commissione d’inchiesta Covid: processare, col senno di poi, chi guidò il Paese in uno dei periodi più bui dopo la guerra è cosa moralmente vigliacca e politicamente deprecabile.

Ieri il Parlamento ha istituito la Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell’emergenza Covid. La maggioranza di governo sfrutta una vicenda drammatica come clava politica e strumento di pressione nei confronti della minoranza, inventandosi, anni dopo, un processo elettorale, comodamente gestito dalle poltrone parlamentari, contro chi all’epoca dovette gestire un’emergenza difficilissima.
Io c’ero, nel governo Conte II, come Sottosegretario al ministero dell’Interno, quando l’epidemia colpì l’Italia, primo paese occidentale. Eravamo disarmati, della malattia non si sapeva quasi niente, non c’erano vaccini. Lo ricordate: anche solo fornire le mascherine si rivelò uno sforzo titanico, nelle prime fasi. Fu un periodo di crisi durissima.
Forse sono stati fatti errori. Ma processare, col senno di poi, chi guidò il Paese in uno dei periodi più bui dopo la guerra è cosa moralmente vigliacca e politicamente deprecabile.

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