“La commissione per l’autonomia perde pezzi, e pezzi importanti. Con una lettera al ministro Roberto Calderoli, autore del disegno di legge, si sono dimesse quattro figure autorevoli, di grande prestigio e credibilità istituzionale, come Giuliano Amato, Franco Gallo, Alessandro Pajno e Franco Bassanini. Questa uscita ne segue altre, e la motivazione è sempre la stessa: non ci sono più le condizioni per proseguire un lavoro sereno. Su un piano personale: ho avuto modo al Ministero dell’Interno di lavorare con il prof. Pajno e apprezzarne la preparazione e il grande equilibrio. Se ha lasciato lui, vuol proprio dire che si sta procedendo su binari sbagliati e pericolosi… E che la maggioranza ha scelto la strada delle spallate. Mentre un tema così importante come l’autonomia, lo abbiamo sempre detto, non può essere gestito a colpi di machete, ma cercando convergenze e un concorso di intelligenze, perché parliamo di una riforma che cambia l’architettura dello Stato e il quadro dei prossimi anni e decenni. Questa notizia getta una luce fosca sulle prospettive con cui questa maggioranza e questo governo, divisi anche al loro interno sul tema, potranno cercare di portare a casa un provvedimento così complesso e delicato. La parola d’ordine dovrebbe essere: autonomia sì, ma senza spaccare il Paese o danneggiarne aree e regioni. Qua, invece, neppure la Commissione di studio hanno saputo tenere unita!”