Dossier Batterie, via libera del Parlamento Europeo. Variati: “Rivoluzionerà un settore strategico, aiutando la UE a diventare leader dello sviluppo sostenibile”

 

Il voto del Parlamento europeo in sessione plenaria ha dato oggi il via libera con una larga maggioranza (587 favorevoli, 9 contrari, 20 astenuti) al Dossier Batterie, presentato dal relatore Achille Variati, europarlamentare PD, S&D, dopo l’approvazione all’unanimità in Commissione Ambiente lo scorso gennaio e in vista del voto del Consiglio a luglio.

Si tratta di una tappa fondamentale del percorso che porterà i Paesi dell’Unione a una vera e propria rivoluzione nel campo in forte crescita delle batterie, con implicazioni importanti a tutti i livelli. Il futuro Regolamento infatti normerà il mercato di tutte le batterie: in primis quelle per veicoli elettrici in fortissimo sviluppo, e poi quelle portatili, industriali, di avviamento, fulminazione e accensione (SLI) e le batterie per i mezzi di trasporto leggeri (LMT, ad esempio biciclette elettriche, e-motori, e-scooter). Con conseguenze positive per tutte le categorie di utenti, da quelli industriali a quelli domestici e individuali.

“C’è grande soddisfazione per il voto quasi unanime – commenta Variati -. È un dossier strategico per il futuro della nostra Europa che segna un passo avanti fondamentale sulla strada della sostenibilità e che è un onore aver seguito a nome dell’Europarlamento. Sono due gli aspetti centrali: la riduzione dell’impatto ambientale e lo stimolo allo sviluppo, con misure volte a rafforzare il processo di transizione, per creare un vero e proprio mercato europeo delle batterie completamente sostenibile, dalla fase di produzione a quella di riciclo. La questione ambientale è oggi più urgente che mai, e ci attendono grandi cambiamenti. Una sfida che l’Europa potrà vincere solo se sarà in grado di accoglierli e governarli al meglio. Quando il Regolamento diventerà efficace, l’Europa avrà le batterie più sostenibili a livello globale”.

Il Regolamento stabilisce i requisiti per la progettazione, l’etichettatura, l’omologazione e il fine del ciclo di vita.  Ma le implicazioni non saranno solo industriali e commerciali: anche per il consumatore cambia molto. A partire dalla rimovibilità delle batterie da parte dell’utente, che diventerà obbligatoria. Passando per una più chiara etichettatura, più trasparente e comprensibile, con indicazioni precise. Fino all’ipotesi, allo studio, di caricatore unico anche per le batterie degli LMT, come già normato per i cellulari e dispositivi similari.

Sul fronte ambientale, sono numerose le prescrizioni migliorative del nuovo Regolamento. A partire dai robusti obiettivi di raccolta dei rifiuti di batterie portatili da parte dei produttori: il 45% entro la fine del 2023, il 63% entro la fine del 2027, il 73% entro la fine del 2030.

“L’utilizzo delle batterie è già parte integrante della vita quotidiana di ognuno di noi – ha detto ieri Variati durante il dibattito in plenaria a Strasburgo -. E lo sarà sempre di più nei prossimi anni per raggiungere  l’obiettivo della neutralità climatica da qui al 2050. La mobilità sarà infatti sempre più sostenibile, le nostre città sempre più smart e per puntare maggiormente sulle fonti di energia rinnovabile avremo sempre più bisogno di accumulatori. In una parola, le batterie sono il pilastro su cui costruire il nostro nuovo paradigma di sviluppo sostenibile. Per riuscire a garantirci un’autonomia strategica, questo nuovo Regolamento sulle batterie vuole sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie, creando un quadro normativo per incentivare politiche di industrializzazione che utilizzino i principi della sostenibilità e circolarità. Il Parlamento ha insistito per rafforzare, oltre all’aspetto ambientale, anche la dimensione dei diritti sociali legati alla produzione delle batterie. Abbiamo reso, per la prima volta, la due diligence obbligatoria per un prodotto specifico con tutte le batterie immesse sul mercato  coperte da queste nuove regole. Un vero passo in avanti per avere batterie piu’ etiche”.

 

APPROFONDIMENTO

Si stima che il totale delle batterie industriali (che includono le batterie destinate all’accumulo) possa passare dalle attuali 0.7 milioni di tonnellate a quasi 4,4 milioni di tonnellate nel 2035. Tra queste il ruolo preponderante sarà ricoperto dalle batterie per veicoli elettrici, i quali dovrebbero rappresentare circa l’87% delle quote di mercato.

Le batterie rappresentano un elemento cruciale sia nel piano per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia sia per rispettare gli obiettivi climatici definiti nell’accordo di Parigi. Obiettivi resi sempre più ambiziosi dalla giusta scelta della Commissione di accelerare la riduzione delle emissioni e di aumentare le quote di rinnovabili.

Lo scorso 18 maggio la Commissione ha presentato il proprio piano Repower EU, con lo scopo di ridurre la dipendenza dei combustibili fossili. Nel piano la Commissione riconosce come l’accumulo di energia, ed il ruolo delle batterie,  rappresenta una tecnologia fondamentale per la sicurezza nell’approvvigionamento e per favorire l’integrazione delle energie rinnovabili. In questa logica, garantire una produzione europea di batterie significa anche assicurare un’autonomia strategica, correggendo errori storici fatti ad esempio sul fotovoltaico: di cui fu incentivata la commercializzazione senza favorire la creazione di un corrispondente settore industriale europeo.

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