Variati: “Su TAV da Europa fine cantieri al 2030, Rucco ha perso tempo”.

Il parlamentare europeo PD riferisce il voto della commissione Trasporti che accelera i tempi della tratta veneta e replica al sindaco: “Dopo 5 anni dare la colpa alla precedente amministrazione per tutto è puerile”.

“Altro che la precedente amministrazione. Negli ultimi 5 anni per colpa dell’immobilismo di Rucco il progetto sul passaggio della TAV a Vicenza è rimasto sostanzialmente fermo, lasciando  irrisolti i nodi che dovevano essere definiti. Il rischio è che al territorio vengano imposte da Roma soluzioni affrettate, vista anche la nuova scadenza che l’Europa sta proponendo per la fine dei cantieri sulla tratta veneta: il 31 dicembre 2030”. Lo rivela con preoccupazione Achille Variati, europarlamentare PD ed ex sindaco di Vicenza.

Il riferimento è al voto della Commissione Trasporti del Parlamento Europeo, che la scorsa settimana ha approvato all’unanimità la revisione del regolamento sulla rete transeuropea dei trasporti e il mandato a negoziare nei prossimi mesi con il Consiglio. Sono stati ridefiniti i dieci nuovi corridoi europei della rete centrale dei trasporti ferroviari per passeggeri, di cui quattro interessano l’Italia. All’interno del corridoio mediterraneo viene confermato l’obiettivo di completare il tratto ferroviario di alta velocità e alta capacità da costruire tra Verona, Padova e Vicenza. Facendo parte della rete centrale, anche questo tratto dovrà essere completato entro il 31 dicembre 2030.

“Da un lato c’è una notizia positiva – spiega Variati – e cioè la conferma della centralità della tratta veneta nel sistema di trasporto ad alta velocità e alta capacità europeo. Che è il motivo per cui nello scorso mandato lavorammo per non escludere Vicenza, che altrimenti rischiava di essere tagliata fuori con grave danno ai servizi e alle opportunità per i cittadini, al turismo, all’economia. Dall’altra parte c’è la forte preoccupazione sui tempi. I cantieri TAV stanno arrivando in città da Ovest, ma in questi 5 anni l’amministrazione non ha saputo o voluto definire le scelte che ancora dovevano essere prese. E quindi, anche alla luce delle scadenze europee, che valgono per tutto il corridoio di cui fa parte la nostra tratta, si rischia che a imporre soluzioni per accelerare sia Roma”.

Variati risponde anche alle recenti accuse di Rucco, che nel suo bilancio di fine mandato aveva cercato di scaricare la colpa dei ritardi su vari fronti alla precedente amministrazione. “Non fa una bella figura un sindaco che, al termine del proprio mandato, continua a cercare giustificazioni per tante opere o iniziative rimaste al palo. Vorrei ricordare intere opere di grande importanza che ho lasciate progettate e finanziate, o addirittura con il cantiere avviato, e che ancora non sono state finite. La Bretella: inaugurai io il cantiere a marzo 2018, doveva durare due anni, dopo 5 anni non è ancora conclusa. Palazzo Chiericati: anche qui, tempi dilatatisi all’infinito per un cantiere che doveva durare un anno e mezzo. Molto indietro è anche il recupero della ex Centrale del Latte. Per non parlare del Parco della Pace, ancora chiuso ai cittadini”

“Dopo 5 anni da sindaco – conclude Variati – continuare a dare la colpa alla precedente amministrazione per ogni problema è da parte di Rucco francamente puerile”.

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