L’Unione non poteva restare ostaggio di Orban

Ieri l’Europa ha finalmente mostrato la sua forza, rigettando con fermezza – con l’accordo di tutti i Paesi membri e dei loro governi – il tentativo di ricatto dell’Ungheria. E liberando così le risorse promesse all’Ucraina per sostenere lo sforzo di resistenza all’illecita e feroce invasione russa di due anni fa.
Era giusto e anzi necessario farlo: l’Unione non poteva restare ostaggio di Orban, che aveva minacciato per mesi il veto se in cambio non avesse avuto miliardi e miliardi di euro di fondi europei che, invece, sono stati assoggettati alle indispensabili verifiche sullo stato di diritto in Ungheria.
Orban pensava di sfruttare, proprio come il suo amico Putin, le divisioni nel campo europeo, specie in politica estera. Ma come abbiamo detto tante volte, è l’unità che rende forte la comunità europea. Ed è su questa unità che dovrà sempre più basarsi il rafforzamento del grande progetto europeo.

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